Quelli di voi che, recentemente, hanno sottoposto i propri veicoli (superiori a 3, t di m.c.p.c.) a revisione avranno notato che oltre alla solita etichetta adesiva applicata sulla carta di circolazione è stato consegnato anche il “certificato di revisione“, questo in ossequio ai decreti
DM 214 e 215 del 19/05/2017 del Ministero dei Trasporti che l’hanno reso obbligatorio ancora dal 20/05/2018.
Di fatto solo da poco le Motorizzazioni hanno cominciato a consegnarlo. Oltre a questo la norma comunitaria ha ribadito la necessità di procedere a controlli tecnici su strada molto più mirati e comprendenti anche le condizioni del carico.
La classificazione del rischio dell’impresa
I decreti di cui si parla, più precisamente il DM 215, ha una parte che entrerà in vigore il prossimo 20/05/2019 e che riguarda la “classificazione del rischio” dell’impresa (o dei veicoli) – se ricordate qualcosa di analogo è già in vigore per le violazioni riguardanti il cronotachigrafo, il punteggio 100 previsto dal R.E.N. (Registro Elettronico Nazionale) se si supera il quale si “vince” una ispezione certa dell’Ispettorato del Lavoro nell’anno solare successivo.
Punteggio in base alle carenze
Nel caso specifico l’impresa verrà sottoposta ad un’analisi basata su indicatori della classificazione del rischio strutturata su un’attribuzione di un punteggio in base alle “carenze” riscontrate sul veicolo e/o sul carico. Tali “carenze” vengono classificate sulla base dei seguenti fattori di gravità:
“lievi” = fattore 1
“grave” = fattore 10
“pericolosa” fattore 40
Questi punteggi assieme ad altre valutazioni serviranno per calcolare la classificazione generale del rischio delle imprese (o dei veicoli) nel modo seguente:
< 30% rischio basso
30% – 80% rischio medio
> 80% rischio alto
Le imprese che presenteranno una classificazione del rischio alto saranno sottoposte a controlli più rigorosi e più frequenti.
Verifica delle condizioni del carico
La novità normativa più importante e più impattante introdotta è senz’altro quella che prevede, nei controlli tecnici stradali di cui sopra, anche un attenta verifica delle condizioni del carico, materia questa molto presente, controllata e pesantemente sanzionata nel centro Europa, mentre da noi piuttosto misconosciuta. Vi riporto un solo dato:
La Commissione Europea stima che per gli incidenti stradali che coinvolgono mezzi pesanti almeno il 25% è da attribuire ad un fissaggio non adeguato del carico (questa percentuale in Italia potrebbe salire oltre il 30%).
Se per la parte meccanica del problema (freni, sospensioni, sterzo ecc.) non resta che provvedere ad una corretta manutenzione presso un’officina qualificata, per quanto attiene invece alle modalità di carico, non è più sufficiente affidarsi all’esperienza e al buon senso (che tra l’altro non sempre è presente), ma è necessario formare il personale in modo adeguato facendo riferimento alle “Linee guida europee sulle migliori pratiche per la fissazione del carico per il trasporto su strada”
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